Le catastrofi naturali e le insofferenze umane, Giulio Angioni (antropologo e scrittore) ci ha lasciato una bellissima poesia che pubblicò solo su Facebook.
Lo incontrai di persona più volte in Biblioteca in occasione di alcune attività di promozione alla lettura, qualche mese prima che ci lasciasse.
DISMISURE
Uccelli immemori di passo
i morti ci interpellano.
Noialtri ancora vivi
sotto il sole che sorge sui graniti,
diversamente appesi alla precarietà dell’esistenza.
Per vendette del cielo e della terra,
cicloni e terremoti e nuovi guai,
elaboriamo lutto con frasi fatte
e accuse sacrosante:
Governo ladro!
Natura matrigna.
A misure insensate
sfoghi smisurati.
Ma guai! a chi poi smette di cercare la verità:
l’Amore, il Santo Graal, l’Anello,
l’Oriente in Occidente, l’Eldorado,
i bastioni di Orione, il senno sulla Luna,
lo spazio-tempo curvo, il sol dell’Avvenire,
pace e giustizia e solidarietà.
Cose poco di grido,
e meno ancora,
la vita che si speri oltre la vita
come quiete dopo la tempesta.
Oltre questa affannosa biologia,
di nascita e copula e morte.
Giulio Angioni